Lunedì 6 maggio 1527: Roma è assediata dai lanzichenecchi. Un immaginario cronista racconta ora per ora quella drammatica giornata. L'attacco dell'esercito imperiale, le fasi più convulse dello scontro, con assalti all'arma bianca e capovolgimenti di fronte, mentre nell'infuriare della battaglia si contano migliaia di vittime in entrambi gli schieramenti; entro il tramonto i lanzichenecchi e i loro alleati invadono l'Urbe. E, a mezzanotte di quello stesso infausto giorno, ha inizio il terribile saccheggio della città, una razzia che sembra non aver mai termine e che è da sempre ricordata come una delle peggiori sciagure abbattutesi sul popolo romano nel corso della sua storia millenaria. Il sacco di Roma è un saggio rigoroso e avvincente che, oltre a descrivere le fasi della battaglia, racconta anche la vita di tutti i giorni nella Roma dell'epoca: un affresco dettagliato e interessante in cui trovano posto lavandaie e intellettuali, prostitute e cardinali, principi e assassini.
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