Chiudi il romanzo di Piperno e hai l'impressione che i personaggi non vogliano smettere di raccontarsi e di farsi raccontare.
P.G. Battista, Il corriere della Sera
Una prova di talento.
Angelo Guglielmi, Tuttolibri, La Stampa
Piperno è architetto di mondi da cui non vorresti mai allontanarti.
Elena Stancanelli, D – La Repubblica
Una scrittura affascinante, fluidissima e più che mai spiazzante che, divertendo, riesce a mostrarci dove siamo.
Titti Marrone, Il Mattino
Un romanzo insieme tragico e allegro, severissimo e affettuoso, pieno di tenerezze per le meschinerie e gli egoismi dei suoi personaggi.
Annalena Benini, Il Foglio
Come Balzac, Piperno ha l'effetto di un pranzo di famiglia, non ci si salva da punzecchiature passate e presenti, colpe e desideri inesauriti, riscatti perenni, curiosità sessuali, gelosie inesprimibili e dipendenze emotive.
Giulio Silvano, l'Unità
Matteo Zevi è sul volo di linea che da Los Angeles lo sta riportando in patria. È dovuto scappare molti anni prima, per debiti, abbandonando dall'oggi al domani i membri della sua famiglia. Su di loro, adesso, il suo ritorno incombe come una calamità persino peggiore di quelle seguite all'improvvisa fuga.
Durante l'assenza di Matteo, infatti, ciascuno ha avuto modo di costruirsi un equilibrio apparentemente solido. Giorgio – primogenito settario, ambizioso e intraprendente – ha aperto l'Orient Express, un locale panasiatico che va per la maggiore, ed è in riluttante attesa di un figlio; Martina, che alla partenza del padre aveva solo nove anni, sconta un precoce matrimonio borghese con turbamenti affettivi e sessuali a dir poco sconvenienti; solo Federica, la seconda moglie che non ha mai smesso di attenderlo, sogna una nuova armonia familiare per la quale è disposta a tutto, mentre Matteo, attratto dalle suggestioni del patriarcato, ritrova vecchi amici e piaceri dimenticati in una Roma deturpata e bellissima.
Sono tutti talmente presi da se stessi che quando la Storia irrompe brutalmente nella loro vita li coglie vulnerabili e impreparati. Ognuno è chiamato a fare i conti con il passato e con le incognite di un mondo che appare sempre più sinistro e imponderabile. Ecco allora che la storia finisce dove la Storia incomincia.
A quattro anni dalla saga dei Pontecorvo (Persecuzione e Inseparabili, premio Strega 2012), a undici dal fortunato esordio (Con le peggiori intenzioni), Piperno dà di nuovo voce ai silenzi familiari, alle ipocrisie sociali, alle ambizioni ferite. Scritto in una lingua limpida e mirabile, che mescola senza soluzione di continuità commedia, tragedia, farsa e parodia, Dove la storia finisce è un romanzo che sa unire la felicità del racconto della vita di una famiglia alla capacità, propria delle opere più grandi, di cogliere tensioni, paure, drammi e speranze di un'intera epoca.