Un salto nel vuoto, una caduta nel buio umido e ventoso della notte di Edimburgo. Così finisce la vita di Jim Margolies, un uomo che aveva avuto tutto e che poteva ottenere ancora di più. Una morte che sembra soltanto un inspiegabile suicidio. E che invece a John Rebus, ispettore di polizia nonché collega di Jim, sembra l’ennesimo, tragico segno della corruzione umana e morale che, negli ultimi tempi, si è insinuata nella sua vita, velando di sofferenza ogni pensiero, ogni azione.
Rebus sa infatti fin troppo bene che quella di Jim diventerà ben presto una delle molte, troppe «anime morte» che lo braccano, inseguendolo senza tregua per strappare a lui – poliziotto irascibile, testardo, solitario – una scheggia di giustizia, un moto di compassione, magari persino un brandello di vendetta.
E quindi non ha scelta: a dispetto degli ordini ricevuti, deve indagare sulla morte del collega, anche se ciò significa far emergere le verità più crude: scoprire, per esempio, che l’impulso a uccidere può toccare individui molto lontani e diversi, intrappolando in un’unica ragnatela un pedofilo segnato da un passato atroce, un ragazzo scappato di casa, una giovane donna eccentrica e insoddisfatta e un serial killer tornato in Scozia per regolare qualche conto in sospeso. Non ha scelta, perché nessun altro sarebbe disposto a contrastare la corrente nera che pare gonfiare le strade di Edimburgo di angoscia, né a strappare alla città la maschera di tranquilla indifferenza che nasconde un volto osceno e minaccioso. Il prezzo da pagare è alto… Rebus sa anche questo. Ma ci sono poliziotti che obbediscono agli ordini, fanno carriera e hanno una famiglia solida. E ci sono poliziotti che non obbediscono quasi mai, che vogliono capire e non soltanto sapere, pronti a sacrificare amici e familiari per raggiungere la verità. Ci sono poliziotti come John Rebus…
Rebus sa infatti fin troppo bene che quella di Jim diventerà ben presto una delle molte, troppe «anime morte» che lo braccano, inseguendolo senza tregua per strappare a lui – poliziotto irascibile, testardo, solitario – una scheggia di giustizia, un moto di compassione, magari persino un brandello di vendetta.
E quindi non ha scelta: a dispetto degli ordini ricevuti, deve indagare sulla morte del collega, anche se ciò significa far emergere le verità più crude: scoprire, per esempio, che l’impulso a uccidere può toccare individui molto lontani e diversi, intrappolando in un’unica ragnatela un pedofilo segnato da un passato atroce, un ragazzo scappato di casa, una giovane donna eccentrica e insoddisfatta e un serial killer tornato in Scozia per regolare qualche conto in sospeso. Non ha scelta, perché nessun altro sarebbe disposto a contrastare la corrente nera che pare gonfiare le strade di Edimburgo di angoscia, né a strappare alla città la maschera di tranquilla indifferenza che nasconde un volto osceno e minaccioso. Il prezzo da pagare è alto… Rebus sa anche questo. Ma ci sono poliziotti che obbediscono agli ordini, fanno carriera e hanno una famiglia solida. E ci sono poliziotti che non obbediscono quasi mai, che vogliono capire e non soltanto sapere, pronti a sacrificare amici e familiari per raggiungere la verità. Ci sono poliziotti come John Rebus…