La notizia è su tutti i giornali: il ricco barone De Brusset è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nella sua abitazione milanese. Sul luogo del delitto, gli agenti hanno trovato anche la figlia Gilla, diva della televisione caduta in disgrazia, sporca di sangue e sconvolta. Il linciaggio mediatico è immediato, e la posizione di Gilla sembra indifendibile, tanto più che la donna, in stato catatonico per il trauma, non può testimoniare. Nessuno ritiene che il caso necessiti di chiarimenti. Nessuno, tranne Max Gilardi. Per lui, novello Ulisse, in perenne tensione tra il richiamo dell’avventura e la nostalgia della sua Napoli, sta per cominciare il gran viaggio.
Elda Lanza, giunta al suo quinto libro incentrato sull’avvocato partenopeo, ci accompagna con naturalezza in un cammino che attraversa l’Italia intera. Un dipinto garbato e colmo di umanità, un’orchestrazione di personaggi estremamente reali, un intricato gioco di figure che risultano, al contempo, sorprendenti e familiari. Un romanzo sfaccettato e prezioso, dove l’indagine di Max Gilardi non fa che incorniciare la ricerca della sua Penelope. Una storia sorprendente, che cattura e trascina senza mai perdere la sua distintiva eleganza.
Elda Lanza, giunta al suo quinto libro incentrato sull’avvocato partenopeo, ci accompagna con naturalezza in un cammino che attraversa l’Italia intera. Un dipinto garbato e colmo di umanità, un’orchestrazione di personaggi estremamente reali, un intricato gioco di figure che risultano, al contempo, sorprendenti e familiari. Un romanzo sfaccettato e prezioso, dove l’indagine di Max Gilardi non fa che incorniciare la ricerca della sua Penelope. Una storia sorprendente, che cattura e trascina senza mai perdere la sua distintiva eleganza.