Lo scontro sulla natura dell’amore e della poesia che oppone i due più grandi scrittori del Duecento, Guido Cavalcanti e Dante, segna l’epilogo della ricerca nata con la rivolta dei poeti siciliani al latino della cultura ecclesiastica, e si rivela decisivo per le sorti della letteratura e della lingua italiana. Le tormentate vicende politiche dell’Europa, dell’Italia e della Firenze comunale si intrecciano con quelle private di amori, amicizie, rivalità, invidie e tradimenti, che la lettura e il confronto dei versi – il libro propone una preziosa antologia – fanno emergere, con il ritmo di un’inchiesta, meglio di quanto sia possibile fare attraverso la lettura di qualsiasi cronaca del tempo. La sanguinosa dialettica poetica e umana dei due autori è ricostruita dall’autrice come in un dramma, in tutte le sue tappe: gli antefatti letterario-filosofici e politici; il sodalizio giovanile tra i due stilnovisti fiorentini, che si interrompe dopo la morte di Beatrice; la crisi e la conversione di Dante dall’amore per la donna all’amore per Dio; infine, proprio nell’anno in cui è collocata l’azione della Commedia, il drammatico esilio e la morte prematura del «primo amico», presenza ossessiva che accompagna come un’ombra perturbante tutta l’opera dantesca.
Este sitio es seguro
Usted está en un sitio seguro, habilitado para SSL. Todas nuestras fuentes son constantemente verificadas.