L’intento di questo saggio è far emergere la critica avanzata da Gennaro Sasso al pensiero
metafisico attraverso l’analisi della categoria di relazione. Gennaro Sasso – oltre ai notissimi studi su Niccolò Machiavelli e sull’idealismo italiano –, è autore di una particolarissima ed assai interessante filosofia, che costituisce un ripensamento generale del pensiero filosofico occidentale e della sua crisi. Protagonisti principali della riflessione filosofica di Sasso sono la negazione assoluta
e l’aporeticità del concetto di differenza. Sasso avanza le proprie riserve al concetto di relazione, assunto come categoria chiave del pensiero metafisico occidentale.
Nel farsi carico di mettere in evidenza la forte connessione tra esegesi di un particolare testo filosofico e libera riflessione teoretica, il presente lavoro analizza il pensiero di Sasso a partire da tre angoli visuali: innanzitutto dalle critiche che egli muove al concetto di «partecipazione» così come viene delineato nella prima parte del Parmenide platonico, successivamente dal rapporto tra «fenomenologia» e «logica» all’interno della filosofia hegeliana, e infine dal passaggio dalla «logica dell’astratto» alla «logica del concreto» nell’attualismo di Giovanni Gentile. Attraverso la critica alla categoria della relazione, emerge qualcosa di assai più generale che una, pur acuta, critica concettuale: emerge infatti il tratto essenziale della tradizione metafisica occidentale, ossia la
ricerca, sempre fallita perché intrinsecamente contraddittoria, di un nesso tra dimensione empirica e fondazione filosofica. Il problema della relazione è il problema del fondamento, e il problema del fondamento è il problema della metafisica. Quanta parte della filosofia occidentale – ci si potrebbe chiedere – precipita dentro il dissolvimento della metafisica?
NICCOLÒ PARISE (Torino, 1986) ha studiato Filosofia all’Università di Torino e all’Università di Zurigo. Si è laureato in Filosofia Teoretica all’Università di Torino, dedicandosi soprattutto allo studio del pensiero di Emanuele Severino e Gennaro Sasso. Attualmente è dottorando in Filosofia all’Università di Basilea con un progetto di ricerca riguardante il modo in cui il concetto di sintesi a priori si presenta nei sistemi speculativi di Benedetto Croce e Giovanni Gentile, investigandone in particolar modo la fonte kantiana. È collaboratore del portale www.filosofia.it.
metafisico attraverso l’analisi della categoria di relazione. Gennaro Sasso – oltre ai notissimi studi su Niccolò Machiavelli e sull’idealismo italiano –, è autore di una particolarissima ed assai interessante filosofia, che costituisce un ripensamento generale del pensiero filosofico occidentale e della sua crisi. Protagonisti principali della riflessione filosofica di Sasso sono la negazione assoluta
e l’aporeticità del concetto di differenza. Sasso avanza le proprie riserve al concetto di relazione, assunto come categoria chiave del pensiero metafisico occidentale.
Nel farsi carico di mettere in evidenza la forte connessione tra esegesi di un particolare testo filosofico e libera riflessione teoretica, il presente lavoro analizza il pensiero di Sasso a partire da tre angoli visuali: innanzitutto dalle critiche che egli muove al concetto di «partecipazione» così come viene delineato nella prima parte del Parmenide platonico, successivamente dal rapporto tra «fenomenologia» e «logica» all’interno della filosofia hegeliana, e infine dal passaggio dalla «logica dell’astratto» alla «logica del concreto» nell’attualismo di Giovanni Gentile. Attraverso la critica alla categoria della relazione, emerge qualcosa di assai più generale che una, pur acuta, critica concettuale: emerge infatti il tratto essenziale della tradizione metafisica occidentale, ossia la
ricerca, sempre fallita perché intrinsecamente contraddittoria, di un nesso tra dimensione empirica e fondazione filosofica. Il problema della relazione è il problema del fondamento, e il problema del fondamento è il problema della metafisica. Quanta parte della filosofia occidentale – ci si potrebbe chiedere – precipita dentro il dissolvimento della metafisica?
NICCOLÒ PARISE (Torino, 1986) ha studiato Filosofia all’Università di Torino e all’Università di Zurigo. Si è laureato in Filosofia Teoretica all’Università di Torino, dedicandosi soprattutto allo studio del pensiero di Emanuele Severino e Gennaro Sasso. Attualmente è dottorando in Filosofia all’Università di Basilea con un progetto di ricerca riguardante il modo in cui il concetto di sintesi a priori si presenta nei sistemi speculativi di Benedetto Croce e Giovanni Gentile, investigandone in particolar modo la fonte kantiana. È collaboratore del portale www.filosofia.it.