Un capolavoro fondamentale della letteratura italiana
Il capolavoro di Boccaccio prende l'avvio da un episodio storico di grande rilevanza e gravità: l'epidemia di peste che colpì l'Italia nel 1348. Cercando di evitare il contagio, sette fanciulle e tre ragazzi fiorentini decidono di rifugiarsi in campagna e qui restano per dieci giorni. Durante questa permanenza, il tempo scorre lento e noioso e i giovani stabiliscono di intrattenersi raccontando una novella ciascuno ogni sera. Da questa storia, che siamo soliti chiamare “cornice”, nascono le cento novelle che compongono l'opera. I temi affrontati cambiano di giornata in giornata e variano dall'amore alle beffe, dall'avventura alla fortuna, ma ciò che resta fermo è lo sguardo disincantato e perfettamente laico che Boccaccio getta sulla vita. Come se volesse scardinare il sistema teocentrico che Dante ha da poco reso nella Commedia, Boccaccio ci presenta un mondo dominato dal caso e fatto di attimi, di circostanze imprevedibili, in cui chi resta in piedi non è l'uomo devoto e pio, ma quello dotato di arguzia e di ingegno.
L'AUTORE: Giovanni Boccaccio
Nasce a Certaldo nel 1313 e vive i suoi primi anni a Firenze. Nel 1327 si trasferisce con la famiglia a Napoli, dove inizia l'apprendistato presso la Compagnia dei Bardi. Dopo l'insuccesso in questo campo, che non destava l'interesse del futuro poeta, egli viene avviato dal padre agli studi canonici, ma abbandona presto anche questi. Boccaccio inizia allora la sua carriera letteraria, pubblicando opere sia in latino che in volgare. Torna a Firenze nel 1340 e inizia ad occuparsi di affari commerciali e di incarichi pubblici per la città. Salvo un breve periodo vissuto a Forlì, trascorre il resto della sua vita tra Firenze e Certaldo, dove muore nel 1375.
Della sua ricca produzione letteraria, ricordiamo oltre al Decameron il poema in prosa Elegia di Madonna Fiammetta, il poema allegorico Amorosa visione e il Ninfale fiesolano.
I testi della collana Grandi Classici sono a cura di Clio Stefanelli.
Disegno di copertina a cura di Paolo Niutta.
Il capolavoro di Boccaccio prende l'avvio da un episodio storico di grande rilevanza e gravità: l'epidemia di peste che colpì l'Italia nel 1348. Cercando di evitare il contagio, sette fanciulle e tre ragazzi fiorentini decidono di rifugiarsi in campagna e qui restano per dieci giorni. Durante questa permanenza, il tempo scorre lento e noioso e i giovani stabiliscono di intrattenersi raccontando una novella ciascuno ogni sera. Da questa storia, che siamo soliti chiamare “cornice”, nascono le cento novelle che compongono l'opera. I temi affrontati cambiano di giornata in giornata e variano dall'amore alle beffe, dall'avventura alla fortuna, ma ciò che resta fermo è lo sguardo disincantato e perfettamente laico che Boccaccio getta sulla vita. Come se volesse scardinare il sistema teocentrico che Dante ha da poco reso nella Commedia, Boccaccio ci presenta un mondo dominato dal caso e fatto di attimi, di circostanze imprevedibili, in cui chi resta in piedi non è l'uomo devoto e pio, ma quello dotato di arguzia e di ingegno.
L'AUTORE: Giovanni Boccaccio
Nasce a Certaldo nel 1313 e vive i suoi primi anni a Firenze. Nel 1327 si trasferisce con la famiglia a Napoli, dove inizia l'apprendistato presso la Compagnia dei Bardi. Dopo l'insuccesso in questo campo, che non destava l'interesse del futuro poeta, egli viene avviato dal padre agli studi canonici, ma abbandona presto anche questi. Boccaccio inizia allora la sua carriera letteraria, pubblicando opere sia in latino che in volgare. Torna a Firenze nel 1340 e inizia ad occuparsi di affari commerciali e di incarichi pubblici per la città. Salvo un breve periodo vissuto a Forlì, trascorre il resto della sua vita tra Firenze e Certaldo, dove muore nel 1375.
Della sua ricca produzione letteraria, ricordiamo oltre al Decameron il poema in prosa Elegia di Madonna Fiammetta, il poema allegorico Amorosa visione e il Ninfale fiesolano.
I testi della collana Grandi Classici sono a cura di Clio Stefanelli.
Disegno di copertina a cura di Paolo Niutta.