Questo libro è la storia di una passione, la passione per l'opera lirica, lo spettacolo più elaborato, esagerato, costoso, assurdo - quindi affascinante - inventato dall'uomo e, in particolare, dagli italiani. Alberto Mattioli, giornalista specializzato in lirica, doppiato il capo delle millecento recite d'opera viste, racconta questo mondo bizzarro, fra cantanti divi, grandi direttori, registi "provocatori", loggionisti scatenati, sfarzosi festival internazionali come Bayreuth o Salisburgo e scalcinati teatri di provincia, produzioni leggendarie e messe in scena sgangherate, trionfi epocali e fiaschi apocalittici, "prime" della Scala e spettacoli fai-da-te. Negli ultimi anni l'opera è in difficoltà nel Paese che l'ha inventata, schiacciata dalle ristrettezze economiche, dalla miopia della politica e dal conservatorismo di chi la fa (e di chi ci va). Ma continua a conquistare il mondo, dove rimane un "made in Italy" che, da secoli, non conosce crisi. Il melodramma piace sempre di più nei Paesi emergenti, conquista nuovi pubblici e nuovi mercati, si rinnova nel repertorio e nel modo di metterlo in scena, scopre nuovi protagonisti e rimpiazza quelli vecchi, usa Internet, i voli low cost, il dvd per allargare la sua platea globalizzata. Non è più il salotto di nonna Speranza: anzi, mostra un'insospettata sintonia con la modernità. Monteverdi, Händel, Mozart, Rossini, Verdi, Wagner, Puccini, Strauss smettono di essere dei nomi su un'enciclopedia e diventano nostri contemporanei. La passione, però, è sempre quella. All'opera tutto non può che essere eccessivo, anche l'amore degli appassionati. È una droga che fa meno male ma produce lo stesso dipendenza, fino a riempire una vita, anzi a cambiarla. Finisce che se per una settimana non ascolti un'opera vai in crisi di astinenza. E continui a saltare da un teatro all'altro, perché la curiosità di sapere cosa si nasconde dietro il prossimo sipario resta più forte di tutto. Sei disposto a sacrificarle tempo, soldi, fatica, vita professionale e privata. L'importante è andare all'opera. Anche stasera.
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