Una bellissima ragazza poco più che ventenne viene trovata morta in una casa del popolare quartiere milanese di Greco, in zona Naviglio Martesana. Non ci sono dubbi: è stata assassinata. È facile risalire all'identità della vittima: Carolina detta Lina, in arte Wilma, una mondina che aveva abbandonato i campi per dedicarsi al mestiere più antico del mondo, svolgendo la sua nuova professione al Chiaravalle, una casa chiusa a due passi dal Duomo. Ma chi l'ha uccisa?
Il compito di scoprirlo spetta al commissario capo Mario Arrigoni, attraverso un'indagine che lo mette a contatto con il mondo torbido e triste della prostituzione, all'epoca ancora concentrata nei cosiddetti "casini".
Gli interrogatori portano davanti al commissario un variegato campionario di umanità: una splendida collega di Carolina, una pittoresca maîtresse, tenutari di case, ruffiani, giovani innamorati, imprenditori, professionisti, tutti legati a doppio filo con l'esistenza della vittima.
Dopo una serie di avvenimenti che mettono a dura prova anche la saldezza morale dell'integerrimo commissario, il caso si risolve grazie a un paio dei suoi famosi colpi di genio. Ma il finale liberatorio non è immune da ombre, che, ancora una volta, rivelano come spesso la cattiveria del mondo e il suo contraltare siano ineluttabilmente intrecciati.
Con Arrigoni e la bella del Chiaravalle torna, in una versione riveduta e corretta dall'autore, la seconda avventura di Mario Arrigoni e del commissariato di Porta Venezia. E anche in questo romanzo si ritrovano tutte le caratteristiche che hanno reso Crapanzano uno degli autori di noir più amati in Italia: la profonda umanità dei personaggi, lo stile dolce e avvolgente, il perfetto meccanismo giallo della trama e la splendida ricostruzione dell'Italia dei primi anni Cinquanta.