Il 28 dicembre 1897, al Théâtre de la Porte-Saint-Martin, ha luogo la prima rappresentazione di Cirano di Bergerac. Fu uno di quei successi travolgenti e incondizionati che fanno epoca nella storia del teatro e diede da un giorno all’altro all’autore, il ventinovenne Edmond Rostand, una popolarità eccezionale e inaspettata. Ogni bravo borghese di fine Ottocento non seppe resistere a questa commedia dal ritmo incalzante, costellata di momenti di puro divertimento, culminante in un lieto fine edificante, venato di malinconia e incentrato su un tema nobile per eccellenza: la verità dell’amore.
Se svestite delle piume del romanticismo e delle facili rime, le vicende dell’innamoramento dell’abile scrittore e poeta, nonché spadaccino dal lungo naso, Cirano, per la bella Rossana, infatuata però del cadetto Cristiano, catturano immancabilmente per quella fedeltà irremovibile ai sogni, quell’amore per la libertà e l’anticonformismo che da più di un secolo mettono in scena.
Se svestite delle piume del romanticismo e delle facili rime, le vicende dell’innamoramento dell’abile scrittore e poeta, nonché spadaccino dal lungo naso, Cirano, per la bella Rossana, infatuata però del cadetto Cristiano, catturano immancabilmente per quella fedeltà irremovibile ai sogni, quell’amore per la libertà e l’anticonformismo che da più di un secolo mettono in scena.