Racconta Sciascia che cominciò a scrivere questo romanzo come un «divertimento» – e presto gli si trasformò fra le mani in qualcosa di terribilmente serio. In un paese non nominato eppure a noi tutti familiare, una successione di assassinii e di funerali ufficiali scandisce la vita pubblica. Con assoluta chiarezza, ma su un fondo tenebroso, si disegna in questa storia la fisionomia di un anonimo protagonista, quel potere che – nelle parole di Sciascia – «sempre più digrada nella impenetrabile forma di una concatenazione che approssimativamente possiamo dire mafiosa». "Il contesto" apparve nel 1971 (ma fu scritto prima dell’omicidio Scaglione, tenne a precisare Sciascia) e venne accolto dalla critica con malcelato imbarazzo. Oggi riconosciamo in esso il primo rendiconto sobrio e veritiero di un’Italia da cui pare che nessuno sappia come uscire.
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