Dinanzi a un mondo da evangelizzare occorre rompere gli indugi, dimenticarsi per donarsi, agire senza perdersi in considerazioni estranee alla gloria di Dio: è il credo di san Francesco Javier, il missionario gesuita protagonista del Divino impaziente di Pemán. Nel dramma poetico in tre atti, messo in scena per la prima volta con grande successo e polemiche a Madrid nel 1933, vengono rappresentati gli anni della fondazione della compagnia di Gesù. Personaggio centrale è lo stesso Ignazio di Loyola, che appare qui non solo come il fondatore ma soprattutto come il formatore dell’anima di Francesco Javier, al quale dispensa, con discernimento, consigli e rimproveri. Nella prima parte del libro incontriamo «l’uomo» ardente, attratto dalla gloria ma che reprime questo impulso. Nella seconda assistiamo alla sua trasformazione in «divino impaziente», desideroso di evangelizzare il mondo e pronto a partire per le Indie dove troverà la morte. Nell’intreccio di vicenda storica, riflessioni religiose e indagine psicologica, Pemán tocca le più profonde corde dell’anima, trasfigurando la vicenda di Javier nell’eterna storia della ricerca e dell’incontro, della scoperta dell’ignoto e dell’avventura della fede.
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