Affine nei temi trattati ad altri due dialoghi di Seneca, il De otio e il De tranquillitate animi, il De brevitate vitae (La brevità della vita) affronta il problema di come condurre la propria vita nell’alternanza di azione e contemplazione, otium e negotium. Ad essi il filosofo latino contrappone un'idea diversa, quella del “vero ozio”, che secondo Seneca tale può dirsi solamente se è di tipo filosofico: solo grazie a esso, cioè grazie alla riflessione e alla cura filosofica di sé, l’uomo diventa padrone del proprio tempo, riuscendo a contrastare la brevità di cui è solito accusare la propria vita. L'edizione Utet di questo dialogo di Seneca è arricchita dalla presenza dell'originale latino, collegato al testo italiano da link ipertestuali.
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