Patrimonio d’arte, di storia e di cultura, Venezia è una città straordinaria, il cui splendore è l’espressione di un grande passato. Rivolgendosi a coloro per i quali la conoscenza della città vuol essere anche il soddisfacimento di una curiosità intellettuale, Alvise Zorzi interpreta con competenza il destino del “piccolo popolo” di pescatori, tessitori e marinai che cercarono sulle isole anfibie un luogo di sopravvivenza e seppero poi trasformare un territorio di sabbie e canneti in una sfavillante città di palazzi, chiese, teatri, giardini, cantieri, piazze. Ma Venezia vive anche per opera dei grandi mercanti che nel passato trovarono le rotte per Alessandria d’Egitto, Trebisonda, il Mar Nero, la Giordania, fino all’India e al Catai, e delle grandi famiglie che ne determinarono la ricchezza e lo sfarzo. Perciò, indagando nella documentazione catastale e negli estimi patrimoniali, l’autore segue anche da vicino le sorti degli Orseolo, dei Dolfin, dei Mocenigo, dei Pisani, dei Venier, degli Zorzi, dei Vendramin e dei Foscari. E il ritratto che delinea della sua città, a partire dal 25 marzo 421 – data leggendaria della formazione – fino al 17 ottobre 1797 – giorno in cui con la firma del trattato di Campoformio venne sancita la fine della Serenissima – è un documento appassionato in cui si rintracciano i fatti noti o ancora inesplorati, i trionfi e le sconfitte, l’apoteosi o la decadenza. Ma anche una guida emozionante per chi in Venezia vuol cercare la forza o la dolcezza dei sensi e dei sentimenti con la volontà, però, di capire.
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