«L'incredibile cena dei fisici quantistici è un sontuoso pasto per la mente. Leggetelo, ne rimarrete affascinati anche voi. E vi farà appartenere di diritto al gruppo di coloro che sognano, immaginano, descrivono e vogliono capire cosa sono i quanti!»
Edoardo Boncinelli
«Gabriella Greison riesce a catturare luoghi, suoni, odori, qualsiasi situazione descriva. Leggere una pagina del suo libro è come vivere una nuova vita. Basta usare la macchina che ha creato lei: del tempo e dei luoghi. Saliteci anche voi, è bellissimo!»
Desmond Morris, divulgatore scientifico
«Una scrittrice fuori dal comune, dotata di tanta passione, intelligenza e coraggio. Condividete la sua passione e la sua curiosità. Ne rimarrete intrappolati. Come solo il racconto della fisica quantistica sa fare...»
François Amiranoff, direttore del CNRS presso LULI, École Polytechnique di Parigi
«Greison con questo libro dimostra chiaramente che la fisica può essere compresa anche attraverso le storie umane dei suoi protagonisti.»
Giorgio Parisi, fisico teorico, medaglia Max Planck, medaglia Boltzmann, medaglia Dirac
Bruxelles, 29 ottobre 1927. Si è appena concluso il V Congresso Solvay della Fisica, che ha visto riuniti i fisici più illustri dell’epoca, gli stessi che ora si apprestano a partecipare a una cena di gala, ospiti dei reali del Belgio. C’è Albert Einstein, scherzoso come suo solito; Marie Curie, saggia e composta; Niels Bohr, che maschera bene la tensione sotto un’aria gioviale; e poi ancora Arthur Compton, William Bragg, Irving Langmuir… Menti eccelse e brillanti, ma anche uomini e donne con le loro debolezze e le loro piccole manie, che questo romanzo ci restituisce a pieno, mescolando abilmente Storia e storie, realtà e fantasia, fisica e pettegolezzi. Partendo da un fatto storico, Gabriella Greison conduce il lettore a quella tavola, tra porcellane finissime e luci sfavillanti, camerieri compassati e ottimo cibo, facendogli ascoltare le chiacchiere che si intrecciano da una sedia all’altra, e soprattutto l’acerrima discussione sulla fisica quantistica tra Einstein e Bohr, punto cruciale nella storia della disciplina. E così, tra una portata e l’altra, travolti dalla narrazione in presa diretta, ci troviamo come per magia a capire concetti complessi, ascoltandoli direttamente dalla voce di chi li ha ideati. E al termine di questa davvero incredibile cena, ci alziamo anche noi dal tavolo, divertiti e più colti di quando ci siamo seduti.
Edoardo Boncinelli
«Gabriella Greison riesce a catturare luoghi, suoni, odori, qualsiasi situazione descriva. Leggere una pagina del suo libro è come vivere una nuova vita. Basta usare la macchina che ha creato lei: del tempo e dei luoghi. Saliteci anche voi, è bellissimo!»
Desmond Morris, divulgatore scientifico
«Una scrittrice fuori dal comune, dotata di tanta passione, intelligenza e coraggio. Condividete la sua passione e la sua curiosità. Ne rimarrete intrappolati. Come solo il racconto della fisica quantistica sa fare...»
François Amiranoff, direttore del CNRS presso LULI, École Polytechnique di Parigi
«Greison con questo libro dimostra chiaramente che la fisica può essere compresa anche attraverso le storie umane dei suoi protagonisti.»
Giorgio Parisi, fisico teorico, medaglia Max Planck, medaglia Boltzmann, medaglia Dirac
Bruxelles, 29 ottobre 1927. Si è appena concluso il V Congresso Solvay della Fisica, che ha visto riuniti i fisici più illustri dell’epoca, gli stessi che ora si apprestano a partecipare a una cena di gala, ospiti dei reali del Belgio. C’è Albert Einstein, scherzoso come suo solito; Marie Curie, saggia e composta; Niels Bohr, che maschera bene la tensione sotto un’aria gioviale; e poi ancora Arthur Compton, William Bragg, Irving Langmuir… Menti eccelse e brillanti, ma anche uomini e donne con le loro debolezze e le loro piccole manie, che questo romanzo ci restituisce a pieno, mescolando abilmente Storia e storie, realtà e fantasia, fisica e pettegolezzi. Partendo da un fatto storico, Gabriella Greison conduce il lettore a quella tavola, tra porcellane finissime e luci sfavillanti, camerieri compassati e ottimo cibo, facendogli ascoltare le chiacchiere che si intrecciano da una sedia all’altra, e soprattutto l’acerrima discussione sulla fisica quantistica tra Einstein e Bohr, punto cruciale nella storia della disciplina. E così, tra una portata e l’altra, travolti dalla narrazione in presa diretta, ci troviamo come per magia a capire concetti complessi, ascoltandoli direttamente dalla voce di chi li ha ideati. E al termine di questa davvero incredibile cena, ci alziamo anche noi dal tavolo, divertiti e più colti di quando ci siamo seduti.